Chi siamo

La Buridda è una ricetta ligure, una combinazione variabile di ingredienti. Buridda in genovese significa anche  “gran casino”. Un binomio che ben si presta  a rappresentare la moltitudine di iniziative ed eventi svolti in uno spazio liberato di 6000 mq, che offre la possibilità di realizzare i propri progetti nel rispetto dell'autogestione. Domenica 11 maggio 2003 un centinaio di persone appartenenti a varie realtà politiche e sociali genovesi decidevano di restituire alla città uno stabile abbandonato dal 1997. Giorno dopo giorno, le decine di stanze vuote e abbandonate hanno ripreso vita, popolandosi di gruppi artistici, compagnie teatrali, mediattivisti, collettivi studenteschi, comunità migranti, filmmaker. Soggetti a volte molto diversi che hanno deciso di mettere in gioco le proprie singole identità e convinzioni per provare a contaminarsi in un progetto comune. In questi anni le diverse anime del Laboratorio Buridda hanno promosso svariate iniziative di carattere politico, artistico, sociale e culturale: spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri, dibattiti, proiezioni di film, cene, performance, mostre fotografiche. Autogestione e socialità senza scopo di lucro che rivendicano la possibilità di autodeterminare la propria vita, in maniera diversa dai modelli imposti da questa società. Spazio pubblico come definizione fluida di un antidoto all'insicurezza, alla solitudine, alla precarietà che sono le vere cifre con cui ci misuriamo nel presente. Vivere la Buridda significa incidere sulle dinamiche interne, partecipare a una proposta culturale autoformante e positiva nella creazione di una nuova idea di collettività. Il polpo è uno degli ingredienti della Buridda si mimetizza e comunica con i suoi simili, il suo impulso tentacolare è cio che ci rappresenta.

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