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FILOSOFIA MINIMA
Era da un po’ che, come palestra di arti circensi, pensavamo di realizzare uno spettacolo e, solo all’ultimo momento, dopo tre anni, abbiamo pensato di evitare un saggio o un palco aperto e di creare un evento come il Minimo.
Il Minimo è una tipologia di spettacolo genuina e semplice, più simile all’arte di strada che ad un’esibizione o a uno spettacolo teatrale. Gli spettacoli di strada sono l’arte dei non luoghi, spettacoli che possono essere realizzati ovunque: ad un semaforo, in una piazza, in un prato, su un palco o sotto un albero. Il Minimo mantiene questa filosofia; il palco è composto di tavoli affiancati; le sedie, le luci, le quinte, i cavi, sono recuperati dalla strada o chiesti in prestito; il camerino è una falegnameria. Come uno spettacolo di strada, il Minimo è effimero, dura un momento e poi scompare.
Il Minimo è spettacolo di arte varia, chiunque può partecipare con una esibizione, una installazione, una performance o semplicemente dando una mano. Ognuno è libero di proporre ciò che vuole e non esiste selezione, non si tratta di un saggio di tecnica nè di una vetrina. In un saggio, soprattutto in una realtà di provincia come quella di Genova, viene esaltata la tecnica ed il virtuosismo, il che non sarebbe di per sè stesso un problema se tecnica e virtuosismo non rimanessero fini a se stessi, ma utilizzati come tramite per la spettacolarizzazione di una esibizione. La giocoleria, per esempio, è un’arte circense e in quanto tale è forma d’arte e non disciplina sportiva, come qualcuno vorrebbe che diventasse, e per questo motivo giocare con cinque palle non dovrebbe essere considerato un fine a cui arrivare ma un mezzo per comunicare. Sta di fatto che spesso nei palchi aperti e nei saggi delle palestre questo non accade e il pubblico si trova ad assistere a spettacoli vuoti di contenuto e che comunicano poco o nulla. Come in uno spettacolo di strada, invece, al Minimo il pubblico non deve subire ciò che gli viene proposto, può lamentarsi, andarsene e, se vuole, può cacciare letteralmente gli artisti dalla scena e proporre qualcosa di nuovo. 
Le prove vengono così bandite, l’organizzazione diventa il caso. Uno spettacolo del genere naturalmente non può essere preparato e chiuso in un programma, fino all’ultimo momento deve rimanere libero di espandersi e contrarsi. Deve rimanere libero, appunto, clandestino, lontano da occhi indiscreti, così da far sentire a proprio agio coloro che vi partecipano, pubblico o artisti che siano. 

Circo Buridda Palestra di arti circensi


  


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